Warhol's Cinema: Mirror for the Sixties
- Regista: Keith Griffiths
- Artisti: Andy Warhol
- Nazione: Gran Bretagna
- Anno: 1989
- Produzione:
- Lingua:
- Durata: 64'
Recuperando raro materiale dagli archivi della Factory, ritagliando brani dei film più famosi di Warhol, il regista ricompone l'esperienza cinematografica dell'artista newyorkese. Anni Sessanta: a New York nella sua Factory, Andy Warhol reinventa il cinema. A sua disposizione il materiale eclettico e “sporco” degli abitanti del famoso studio-salotto: artisti, vip, prostitute, tossicomani. Il risultato sono chilometri film, divenuti poi classici dell’underground, quali Empire e Sleep (ben 6 e 8 ore di riprese a camera fissa), muti, stile “Lumière”, Blow Jow, ed esperimenti multischermo come The Chelsea Girls. Recuperando raro materiale dagli archivi della Factory, ritagliando brani significativi dai più famosi dilm di Warhol, intervistando alcuni fra i protagonisti di quella stagione tra i quali attori e crtici, Keith Griffiths ricompone il lato cinematografico dell’opera di questo artista dal 1963, anno dell’esordio, al 1968, quando Warhol affida la direzione dei propri film a Paul Morrissey. Ne nasce un’inchiesta sul suo modo di usare la macchina da presa, ma anche sulle relazioni con Hollywood, il cinema “porno”, l’uso della droga e sul suo presentarsi come una star.
Keith Griffiths è nato nel 1947. Ha studiato Industrial Design al Royal College of Art di Londra. Esordisce come assistente alla regia dell’artista inglese Edoardo Paolozzi. Dirige attualmente la casa dei produzione Konick e collabora con il maestro cecoslovacco del cinema di animazione Jan Svankmajer.
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