Comizi di Non Amore

  • RegistaAlberica Archinto
  • ArtistiFrancesco Vezzoli
  • Nazione
  • Anno2004
  • Produzione
  • Lingua
  • Durata53'
  • l film esplora, attraverso un’intervista all’artista Francesco Vezzoli, i motivi che hanno ispirato la sua installazione Trilogia della Morte, presentata alla Fondazione Prada di Milano e ripercorre la sua carriera, dalla formazione in Inghilterra all’importante traguardo raggiunto con questa mostra. L’artista trae spunto da due film di Pier Paolo Pasolini, Comizi d’amore e Salò o le 120 giornate di Sodoma. Lo spazio espositivo milanese è diviso in due aree da una tenda di velluto rosso: da una parte 120 sedie, esplicita citazione dell’ultima scena del film Salò, formano uno schieramento compatto di fronte ad uno schermo bianco sul quale campeggia la parola FINE e, in basso, la firma di Pasolini; dall’altra parte, in una sala cinematografica immersa nel buio, è allestito un vero e proprio reality show, Comizi di Non amore al quale partecipano Catherine Deneuve, Antonella Lualdi,Marianne Faithfull, Therry Schiavo, Jeanne Moreau, Franca Valeri. In entrambi i casi emerge la dimensione crudele e sadica dello spettatore voyeur.

    Antonella Susanna Rocchi, nata a Milano nel 1962, dopo una lunga esperienza come editor ha collaborato alla realizzazione di numerosi documentari e special televisivi tra i quali: Anselm Kiefer, Mina, Stewart Copeland. Nel 1991, con Alberica Archinto ha realizzato un documentario sul design italiano 1961-1991 dal titolo Le varie età dei linguaggi, che ha segnato l’inizio di una intensa collaborazione da cui è nato Comizi di Non Amore.
    Dopo una lunga collaborazione in RAI, dal 1994 Alberica Archinto ha assunto la responsabilità organizzativa della Scuola d’Arte drammatica “Paolo Grassi” di Milano. Autrice teatrale e televisiva, ha firmato la regia di numerosi filmati industriali e documentari. Nel 1991 ha vinto il premio dellIstituto del Commercio Estero a Filmselezione-Rassegna Nazionale del Cinema e Video per l’Impresa. Attualmente collabora con alcuni teatri e case di priduzione milanesi.


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